Archivi del mese: ottobre 2007

SCIENZA A VITA

Appena divenuto vescovo di Genova, monsignor Bagnasco esordiva accusando il festival della scienza di eccessivo laicismo.
I temi che per molti sono evolutivi, per alcuni sono un attentato alla sacralità.

Ma la scienza va avanti. Nella ricerca ma anche nella comunicazione.

Così, anche quest’anno, il festival torna puntuale nel capoluogo ligure, affrontando, proprio nel giorno dei santi, il santo tema della libertà. Il testamento biologico è il tema portante del 1 novembre, nonchè un anello imprescindibile fra tematiche che costituiscono il futuro dell’uomo.

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Visita il blog del festival.

BEATI I FASCISTI

Spagna. La Chiesa Cattolica sceglie la strada dello scontro con la politica laicista del premier Zapatero, iniziando un processo di beatificazione per 498 martiri franchisti.

Curioso pensare che le anime dei morti diventino strumento di comunicazione politica. Questo processo ha atto non perchè segua un iter deontologico, ma perchè “pare opportuno” ad un’istituzione come la chiesa spagnola, in forte conflitto con le istituzioni connazionali.
E per soggiogare, forse, il libero pensiero di molti intellettuali cattolici progressisti, che ultimamente il Vaticano mette di fronte ad una scelta bipolare “o con noi o contro di noi”.

Non scrivo questo articolo per presa di posizione politica (nonostante non nasconda i miei principi e le mie fonti di informazione), ma per presa di posizione logica: se il governo spagnolo fosse in una posizione di continuità con la chiesa di Roma, il papa avrebbe rischiato una mossa così rumorosa?
La Chiesa beatifica per posizionarsi nella percezione del popolo.
Una comunicazione del genere dovrebbe offendere chi nei santi abbia una fede che trascenda il marketing.

PRIMA DI GUARDARE IL VIDEO

Aspettate.
Considerate cosa vi colpisce di un social adv. Metafore creative o verità?
Io personalmente penso a cosa possa dissuadermi quando, un po’ bevuto, mi metto al volante.
E le metafore strane di sicuro non sono un buon deterrente.

Gli spot come quello che segue, nella loro disarmante verità, sono più utili ad ottenere un effetto difficilissimo: quello di dissuadere da un comportamento mitizzato dalla “goiventù bruciata” in nome di una reale sofferenza condivisa.
Lasciamo ai creativi frivoli le loro buffe soluzioni laterali.
Noi comunicatori giudichiamo il successo di un social adv dal numero di morti che riusciamo a risparmiare.

Devo avvisarvi. Contenuto cruento.

NUOVI LINGUAGGI E COMUNICAZIONE CONFLITTUALE

Riflessioni sui nuovi linguaggi della comunicazione.

Vale la pena, nell’epoca della comunicazione targettizzata, chiedersi che cosa significhi la parola “conflitto”, ed in quali termini abbia affinità o si diversifichi rispetto alla “sintesi”.

La prassi del comunicare generalista, ed i suoi mezzi propri quali televisione e carta stampata, hanno sempre giocato la propria partita sull’inibizione del conflitto, e su un concetto di uniformità che, nei fatti, significava annacquamento delle peculiarità dei target specifici.

L’automobile su Canale5 era per tutti e per il contrario di tutti, attenta ad essere sportiva ma allo stesso tempo spaziosa, sicura senza dimenticare l’estetica.

I target che si integravano sui mezzi globali erano uniformati in un mondo economico-mediatico privo di conflitti interiori: i nostri spettatori erano una massa uniforme le cui differenze poggiavano al più sul momento di fruizione del prodotto, ma a livello valoriale conviventi, senza troppi problemi, nel nostro omologo contenitore sociale.

Oggi, lo auspichiamo, qualcosa sta cambiando. Non c’è più un solo pubblico amorfo, ma tanti insiemi profilabili con tratti forti e senza ambiguità.

Quando scelgo di parlare ad un pubblico non devo preoccuparmi di offenderne un’altro, perchè mi muovo nella “sezione” virtuale del mio target, ed anzi i suoi conflitti (ideologici o semplicemente consumistici) con il resto del mondo sono il fertilizzante del mio agire comunicativo.

Viva dunque il ritorno del conflitto sociale, che è ben lungi dal significare guerra, ma è invece il recupero di una dialettica che arricchisce il terreno intellettuale referente della comunicazione. I creativi si possono riappropriare di metafore ideologiche, che nella chiesa monoteista del mercato erano soltanto una scomoda empietà.

MAESTRI A CONFRONTO

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Il libro di oggi è un crocevia fra due generazioni.

Il meglio di due generazioni. Due artisti che hanno segnato la storia nel mondo del fumetto e della narrativa sequenziale.

Will Eisner
e Frank Miller in un dialogo aperto, fra scelte stilistiche, visionarie interpretazioni del proprio tratto e storie delle proprie storie.

In italiano si intitola “Conversazioni sul fumetto”, edito da Kappa.

Un libro pieno di mondi inaspettati, quelli visti dagli autori, e di immagini sorprendenti, quelle di bozze e layout, in cui il genio si svela da schizzi di matita.

Un libro, soprattutto, necessario alla nuova generazione, che legge fumetti senza conoscere Will Eisner e che pensa a Miller come ad un regista cinematografico.

QUIETA ADRENALINA

Un caso ormai noto di spot anticonformista. Halo 3. Un contest “mature only” che, pur negandosi ai mezzi generalisti, è uno degli elementi che ha avuto la maggior diffusione virale.

Un gioco adrenalinico che viene lanciato da uno spot altamente riflessivo. La profondità del dramma, che questo ossimoro audiovisivo suggerisce, posiziona immediatamente il prodotto un gradino sopra i numerosi competitori.
L’identificazione, che nella narrativa dei videogiochi moderni è fondamentale (specie negli “sparattutto”), viene spiegata in modo perfetto anche senza mostrare il dinamismo grafico del game. Uno spot da applausi, perchè realizzato con estrema consapevolezza dell’essenza del messaggio.

Per gli appassionati, segnalo un blog italiano dedicato ad Halo 3.

NUOVI MONDI, NUOVI SCHERMI

Nokia apre spazi mediali.
Se devo commentare questo spot, lo divido per target: voto 6 per il b2c, voto 7,5 per il b2b.
Un po’ retorico nell’esaltare il senso dell’innovazione tenologica. Ma apprezzabile analisi mediatica per gli addetti ai lavori.
E’ inevitabile che un advertiser capisca la novità epocale del video portatile. ma è anche necessario che produca messaggi nuovi ed aderenti al mezzo, smettendola di pensare al telefonino come ad una tv tascabile.
Quando il mondo della comunicazione per mobile sarà pieno di contenuti, questo spot smetterà di essere overpromising. Restiamo in fiduciosa attesa.

COMUNICAZIONE DEMOCRATICA

Possiamo chiamarlo V-Day after, il giorno dell’election day del nuovo PD. Ai vaffa di Beppe Grillo risponde Walter Veltroni, con lo stesso gesto, le dita a “V”, ma con significato opposto, festante.

Eppure, fra le grida e gli eccessi, gli spunti di Grillo non erano poi male: chiunque si definisca “democratico” dovrebbe avere come alleato uno che parla di legalità in parlamento e che difende l’accessibilità dei mezzi di comunicazione (la crociata pro open source contro il monopolio Microsoft).

E invece siamo ancora lontani. Lontani dal giorno in cui i democratici sapranno comunicare democraticamente, cioè in modo interattivo e partecipato, quasi automatico. Lo scarto fra le gerarchie politiche (benchè democratiche) e la “people web” è ancora paragonabile al web 1.0: autoreferenzialità e poca condivisione di contenuti.

Ma un dato è incontrastabile: nonostante la satira di Dandini e Crozza, la comunicazione grottesca di Padoa Schioppa e quella iconoclasta di Grillo, ci sono ancora tre milioni di persone che vanno a votare alle primarie, e che hanno voglia di dire “io sono on-line”.

E queste non si possono mandare affanculo.

ME AND THE ADV

Signori è ufficiale. Sono sul mercato.

Il mio “copytraining” si trasforma in “portfolio”.

Cliccare a lato per un giro di prova.

FREE LANCE? MAI SENTITI

Il primo consiglio per sfondare come free lance è: non chiamarsi free lance.

Lo afferma Pasquale Diaferia, uno dei relatori del recente congresso dei free lance in NABA a Milano.

Consigliabile leggere tutto il documento, ed in generale cominciare a riassumere quanto emerso da questo incontro, tanto nuovo quanto stimolante per noi new entries nel mercato dei creativi.

Io personalmente cercherò, nei prossimi interventi, di costruire una riflessione proprio a partire da questi spunti, nell’auspicio di ricevere molte risposte da chi è “dentro”.

Tutto il materiale su Bolleblu.info.